Disturbi dell’Equilibrio

    Cosa sono

    Disturbi dell’Equilibrio: Cosa sono?

    Un disturbo dell’equilibrio è un’incapacità della persona di mantenere stabilmente l’orientamento spaziale del proprio corpo.
    Questa problematica viene avvertita dal paziente come una sensazione di instabilità o di vertigine sia in stazione eretta che in decubito: l’instabilità è percepita come una difficoltà nel mantenere costante il baricentro del corpo in ortostasi o durante la deambulazione (come quando si è in barca per esempio), la vertigine invece viene percepita come un movimento dell’ambiente circostante attorno al proprio corpo.

    Senso dell’Equilibrio: da cosa dipende e come funziona

    L’organo di senso preposto all’equilibrio è l’apparato vestibolare, composto da una parte dal dotto cocleare (per l’udito) e dall’altra dai canali semicircolari, dall’utricolo e dal sacculo (per l’equilibrio).

    L’utricolo e il sacculo contengono le macule: sono due minuscole aree sensoriali (appena 2 mm) ricoperte da una sostanza gelatinosa che ospitano i famosissimi otoliti (cristalli di carbonato di calcio) e migliaia di cellule corredate di lunghe ciglia. Quando muoviamo la testa nelle diverse direzioni, gli otoliti si spostano e piegano le ciglia col loro peso, inviando così dei segnali al cervello per controllare l’equilibrio. 

    I canali semicircolari invece decifrano le informazioni riguardanti le variazioni velocità e di direzione del corpo: prevengono gli sbilanciamenti con riflessi inconsci, per esempio facendoci portare le braccia avanti quando stiamo per cadere, e facendoci attivare gli estensori del capo (portiamo indietro la testa) per evitare l’impatto del viso col suolo. 

    Le informazioni dell’apparato vestibolare sono integrate con le informazioni dei recettori di tutto il resto del corpo: questo ci permette per esempio di capire se il peso del corpo è equamente distribuito sui due piedi oppure ci induce ad inclinarci in avanti nella giusta misura mentre corriamo, in modo da contrastare la resistenza offerta dall’aria.

    Molti pazienti con problematiche a carico del l’apparato vestibolare riescono comunque a mantenere correttamente l’equilibrio grazie alle informazioni visive, a patto però di tenere gli occhi aperti: chiudendo gli occhi perdono immediatamente l’equilibrio. Il cervelletto, situato alla base del cervello, coordina l’equilibrio con la postura e i movimenti volontari: integra le informazioni ricevute dall’apparato vestibolare e dai propriocettori per rendere fluido il movimento (ad esempio quando ci alleniamo e dobbiamo apprendere un nuovo gesto atletico). La sensibilità propriocettiva e i propriocettori sono deputati alle reazioni di difesa per prevenire infortuni e lesioni quando ci troviamo ad affrontare delle situazioni di pericolo: i recettori attivano i circuiti midollari che ottimizzano per esempio le reazioni di raddrizzamento della caviglia quando mettiamo il piede in una buca e l’articolazione subisce una distorsione. Questo è un sistema del tutto inconscio che integra le informazioni ricevute con la memoria e con l’esperienza, per modificare gli equilibri osteo-articolari adattandoli repentinamente a seconda delle diverse situazioni in cui ci troviamo.

    Cause

    Cosa causa i Disturbi dell’Equilibrio?

    Per una corretta diagnosi di un deficit di equilibrio è bene rivolgersi al proprio medico, poiché le cause potrebbero essere molteplici; tra queste, figurano:

    • Infezioni dell’orecchio interno;
    • Problematiche cervicali;
    • Mal di mare;
    • Repentini cambi di pressione atmosferica; 
    • Pressione arteriosa troppo alta (ipertensione) o troppo bassa (ipotensione);
    • Ictus;
    • Sindrome di Ménière;
    • Trauma cranico;
    • Neurinoma del nervo acustico (neurinoma acustico);
    • Intossicazione da farmaci o da monossido di carbonio;
    • Labirintite (vertigine parossistica posizionale); 
    • Otite;
    • Artrite.

    Terapia

    Disturbi dell’Equilibrio e Fisioterapia

    Dal punto di vista medico è possibile intervenire farmacologicamente in molti dei casi sopracitati per arginare il problema.

    Dal punto di vista fisioterapico, invece, è possibile intervenire allenando gli equilibri per migliorare l’interazione tra i sistemi vestibolare, propriocettivo e visivo

    È importante allenare l’equilibrio anche in via preventiva: per ridurre il rischio di cadute negli anziani o di infortuni negli atleti, o come proseguimento del percorso riabilitativo in seguito a traumi a carico dei legamenti della caviglia e del ginocchio, o in presenza di patologie neurologiche. La rieducazione dell’equilibrio mira ad intervenire sulle funzioni alterate, con esercizi specifici volti a riprogrammare le peculiarità compromesse. La sensazione di instabilità e di vertigine risulta attenuata grazie all’apprendimento e alla memorizzazione da parte del paziente di strategie sostitutive: il terapista propone esercizi attivi per recuperare la funzione oculo-motoria, il controllo della postura e del cammino. Le attività vengono sempre impostate con un crescente livello di difficoltà per stimolare la performance del paziente e vengono svolte da distesi, seduti, in quadrupedia o in piedi, sia in equilibrio statico sia in equilibrio dinamico, chiedendo la stabilizzazione dello sguardo durante i movimenti del capo.

    Disturbi dell’Equilibrio: la Riabilitazione Vestibolare

    La riabilitazione vestibolare può essere effettuata anche al domicilio con 5 semplici esercizi da svolgere ogni giorno, per almeno 20 minuti

    1. Al paziente viene richiesto di stendersi in posizione supina e di girarsi rapidamente in posizione prona, per poi tornare alla posizione di partenza. L’esercizio deve essere eseguito sia ad occhi aperti che ad occhi chiusi;
    Riabilitazione Vestibolare - Esercizio 1

    2. Sempre in posizione supina, viene chiesto al paziente di sollevarsi velocemente in posizione seduta

    3. In stazione eretta viene chiesto al paziente di fissare un punto davanti a lui, posto alla distanza di circa 3 metri, e di ruotare il capo a destra e a sinistra, tenendo lo sguardo fisso su quel punto.

    vestibolare-3
    1. Sempre in stazione eretta viene chiesto al paziente di rimanere in equilibrio su un solo piede.
    Riabilitazione Vestibolare - Esercizio 4

    5. In posizione seduta, viene chiesto al paziente di alzarsi 10 volte, prima ad occhi aperti, e poi ad occhi chiusi.

    Riabilitazione Vestibolare - Esercizio 5

    È necessaria una buona compliance da parte del paziente in termini di esercizio e di tempo speso per allenarsi, ma tutto questo garantisce un significativo guadagno in termini di autonomia, sicurezza e qualità di vita.

    Disturbi dell’Equilibrio: la Rieducazione Propriocettiva

    Le distorsioni articolari a carico della caviglia o del ginocchio, invece, lasciano una traccia nella corteccia prefrontale del cervello che determina purtroppo una continua ripetizione dello schema motorio patologico dell’articolazione in questione. Questo è il motivo per cui , dopo aver distorto la caviglia, accade sempre più spesso di distorcerla nuovamente, il paziente avverte l’arto come “più debole” rispetto al controlaterale, e l’equilibrio ne risulta destabilizzato. In questi casi è utile ricorrere alla rieducazione propriocettiva: vengono proposti esercizi che stimolino i recettori articolati periferici al fine di “riprogrammarei circuiti nervosi propriocettivi. Sono attività che destabilizzano gli equilibri del paziente per ottimizzare le sue risposte osteo-muscolari (velocità e precisione): a questo scopi vengono utilizzati cuscini, tavolette, tappetini, cilindri (roller), percorsi con svariati ostacoli e pedane elettroniche. 

    Disturbi dell’Equilibrio: Riabilitazione dall’Emiplegia

    Nel caso di un paziente emiplegico, invece, ci si può trovare in presenza di gravissimo deficit dell’equilibrio se il quadro patologico include la lateropulsione (pusher syndrome). Sono pazienti che a seguito di un ictus non sono più in grado di mantenere la stazione eretta ed hanno una percezione alterata del proprio baricentro: quest’ultimo viene percepito con uno spostamento di 18 gradi rispetto al baricentro fisiologico, di conseguenza il soggetto esperisce una seconda linea di gravità non sovrapponibile a quella reale (spostata di 18 gradi verso il lato della lesione rispetto alla linea di gravità).

    In questo caso, il sistema visivo e quello posturale elaborano informazioni discordanti: il paziente letteralmente “si spinge” verso la verticale patologica, senza mai riuscire a sentirsi in equilibrio. Compito del fisioterapista è di ovviare al problema insegnando al paziente ad acquisire strategie compensatorie. 

    Il soggetto con lateropulsione viene stimolato a mantenere la verticalità dalla posizione seduta, con la mano sana appoggiata lontana dal bacino per indurlo a trasferire il carico sul lato sano, perché si renda conto dello squilibrio verso il lato plegico: in questo modo il paziente apprende come sfruttare al meglio le informazioni visive e tatto-cinestesiche in sostituzione di quelle posturali. In ginocchio viene richiesto al paziente di caricare sulla gamba sana come preparazione alla stazione eretta. 

    Successivamente si insegna al paziente a gestire l’ortostasi stimolando le reazioni di raddrizzamento:

    • Spostamenti di carico sui due arti inferiori;
    • Spostamenti di carico in avanti e verso il plegico;
    • Autocorrezione attiva e volontaria della postura davanti allo specchio;
    • Autocorrezione della postura in maniera involontaria e automatica con attività dinamiche (es. si chiede al paziente di lanciare una palla e poi di riprenderla);
    • Rieducazione ai diversi passaggi posturali;
    • Rieducazione al cammino (nei pressi di un corrimano per la sicurezza del paziente e per facilitare il ritrovamento dell’allineamento rispetto alla verticalità). 

    Rieducare il deficit dell’equilibrio è quindi un percorso che richiede tempo e  dedizione, ma è possibile ottenere buonissimi risultati. Per aiutarvi in questo intento, siamo a disposizione presso il centro fisioterapico Reha Medica di Bellinzona e Lugano e metteremo a vostra disposizione tutte le nostre attrezzature e le nostre competenze.