Scoliosi

Scoliosi

    Introduzione

    Scoliosi: una patologia dell’età evolutiva e non solo

    Quante volte ci preoccupiamo per gli zaini troppo pesanti dei nostri figli o ci capita di osservare le loro posizioni davanti al computer o sui libri?

    E ancora,osservando un/a ragazzo/a in costume da bagno, ci è magari capitato di osservare come una spalla fosse più alta dell’altra o una scapola fosse più sporgente rispetto all’altra? Oppure abbiamo notato come una maglietta, pur essendo della nostra taglia,non ci “cadesse” bene?

    Ad un prima osservazione, quello che ci preoccupa di più o che comunque salta all’occhio, è la “gobba” a livello dorsale che risalta quando si è in posizione seduta o quando indossiamo uno zaino pesante.

    In realtà, questa “gobba”, non è necessariamente indice di scoliosi, ma potrebbe essere solo un atteggiamento scorretto o una mancanza di tono muscolare, che ci fanno piegare in avanti portando ad un aumento delle curve fisiologiche (quindi normali) della colonna osservabili sul piano sagittale (quindi guardando una persona di fianco).

    Ma quali sono queste curve fisiologiche?

    1. Lordosi cervicale: una curva concava che va dalla base della testa alla base del collo;
    2. Cifosi dorsale: una curva convessa che va dalla base del collo fino alla metà bassa della schiena;
    3. Lordosi lombare: una curva concava che va dalla  fine della dorsale fino all’osso sacro;

    Cifosi sacrale: una curva convessa che segue il profilo del sacro e del coccige.

    Queste curve devono essere presenti per consentire una corretta distribuzione dei carichi sulla e all’interno della colonna, ma devono essere armoniche, non troppo accentuate né appiattite.

    Quindi che cos’è una scoliosi? E come si fa a capire se ci troviamo di fronte ad una scoliosi?

    In questo articolo cercheremo di capire:

    • Cos’è la scoliosi e cosa la causa;
    • Come si riconosce e a chi spetta il compito di individuarla;
    • Quali sono i tipi di scoliosi;
    • I sintomi e le conseguenze della scoliosi;
    • Le terapie e gli esercizi correttivi per la scoliosi.

    Cos’è

    Scoliosi: la Definizione

    La scoliosi è una deformità tridimensionale della colonna vertebrale; la sua presenza, infatti, comporta 3 segni maggiori su 3 diversi piani anatomici:

    1. Piano frontale (come se osservassimo la persona dal dietro o dal davanti);  
    2. Piano orizzontale (come se osservassimo la persona da sopra) 
    3. Piano sagittale (come se osservassimo la persona di fianco)

    Di conseguenza, si avrà:

    1. Una deviazione del rachide sul piano frontale detta curva primaria a cui in genere corrisponde una contro deviazione (detta curva secondaria o di compenso).
      Questa deviazione sarà la responsabile della “spalla più alta” per esempio (se la colonna si inclina, il resto del corpo la segue).
    2. Una torsione vertebrale in cui la vertebra ruota sul piano orizzontale.
      Questa rotazione sarà responsabile del gibbo ovvero della curva ,che si formerà su una parte della schiena se chiediamo alla persona di flettersi in avanti.
    3. Una tendenza al raddrizzamento o all’aumento delle curve fisiologiche.

    Cause

    Cosa provoca la Scoliosi: le Cause

    Nella maggioranza dei casi (circa 80-85%), la scoliosi viene definita idiopatica, poiché non esiste una causa conosciuta e certa di tale patologia ed evolve in peggioramento se non trattata, durante il periodo della crescita. Oltre un certo grado di curva scoliotica, il peggioramento continua anche dopo la maturità, anche se in misura ridotta. 

    La scoliosi idiopatica è considerata una malattia familiare, quindi, se qualcuno in famiglia ce l’ha, è molto probabile che anche altri componenti ne soffrano: attenzione quindi a figli e nipoti.

    Nei rimanenti casi (20-25%), in genere, la scoliosi è secondaria ad altre patologie:

    • Neurologiche;
    • Metaboliche;
    • Traumi da parto;
    • Distrofie;
    • Traumi;
    • Ecc.

    Diagnosi

    Scoliosi: come riconoscerla?

    I genitori, nel caso di un/a ragazzo/a, possono effettuare delle osservazioni utilissime a livello di postura(come si diceva nella nostra introduzione), ma deve essere il pediatra o il medico di famiglia che per primo può effettuare un’osservazione clinica dei segni (triangoli della Taglia, eventuale presenza di gibbi, differenze di allineamento del bacino e quindi inviare il paziente dal fisiatra o dall’ortopedico per una valutazione precisa con una radiografia della colonna, sia in carico che non. Solo dalle radiografie sarà infatti possibile valutare (tramite misurazioni specifiche sulla colonna come l’angolo di Cobb) il grado di scoliosi e quale sarà la curva primaria per poter agire correttamente a livello terapeutico. Non ci soffermeremo ad analizzare queste misurazioni tecniche, ma vogliamo sottolineare l’importanza di una valutazione tecnica e precisa.

    Tipi

    Quali sono i Tipi di Scoliosi?

    In base alla prima età di rilevazione , la scoliosi viene definita:

    • Infantile (fino ai 3 anni);
    • Giovanile (dai 3 anni fino alla pubertà);
    • Adolescenziale (dalla pubertà fino alla completa maturazione ossea che in genere avviene intorno ai diciotto anni);
    • Dell’adulto.

    In genere, la maggior parte delle scoliosi viene individuata nell’età dell’adolescenza, con una prevalenza di casi femminili. È proprio in questa fase che la crescita si fa più importante ed il corpo comincia ad assumere le “sembianze” da adulto, ma essendo una patologia che tende a peggiorare con la crescita, prima viene individuata e meglio è! In questo modo si eviteranno le conseguenze più fastidiose e dolorose in età adulta.

    Per quanto riguarda l’adulto, è ugualmente importante intervenire il prima possibile e nel modo più corretto, per evitare conseguenze secondarie di cui parleremo in seguito.

    Atteggiamento Scoliotico e Scoliosi: le differenze

    L’atteggiamento scoliotico non va confuso con la scoliosi.
    L’atteggiamento scoliosi è, infatti, una deviazione “reversibile” della colonna vertebrale solo sul piano frontale (avremo quindi solo una deviazione), con scarsa o nessuna rotazione delle vertebre. Questo tipo di condizione può essere dovuto a diversi fattori, quali:

    • Slivellamento del bacino causato da un arto inferiore più corto o da cause muscolari;
    • Cattive posizioni mantenute a lungo (a scuola, in ufficio, a casa);
    • Fattori antalgici (posizioni che riducono o annullano una sintomatologia dolorosa).
    • Fattori psicologici (non dimentichiamo che l’adolescenza, ma anche il prima ed il dopo, sono periodi difficili per un/a ragazzo/a, che possono letteralmente chiudersi al mondo anche a livello posturale) come timidezza estrema o depressione.

    Sintomi e Complicanze

    Scoliosi: i Sintomi

    La scoliosi normalmente non dà sintomi in età infantile o adolescenziale ( a meno che non sia di certa gravità), mentre, se non curata in età adulta, può causare forti dolori dovuti a scompensi muscolari che causano forti contratture e infiammazioni tendinee e legamentose. 

    Inoltre, può causare deformità progressive con possibili conseguenze sul torace e sugli organi da esso protetti (es: cuore e polmoni), quali difficoltà respiratorie, cardiache, digestive ecc. 

    Bisogna, infine, considerare l’impatto estetico: la scoliosi può influire sulla visione e sulla percezione del corpo.

    Terapia

    Scoliosi: Cure e loro Scopo

    Scopo primo di una terapia per una scoliosi sia in età giovane che adulta, sarà quello di ottenere un rachide con una buona funzionalità ed un buon equilibrio muscolare. Quindi i nostri obiettivi saranno:

    • “Obbligare “ la colonna vertebrale a seguire una corretta crescita (nel caso di una scoliosi in età giovanile) ed evitare il peggioramento della rotazione e dell’inclinazione;
    • Ottenere un buon bilancio muscolare e di conseguenza posturale (anche il resto del corpo può venire in aiuto della colonna);
    • Una presa di coscienza da parte del paziente della sua posizione nello spazio, della posizione degli arti sia rispetto al tronco e al capo che rispetto allo spazio, di modo da potersi poi auto correggere nel caso di atteggiamenti o cattive posizioni;
    • Evitare l’insorgenza o il peggioramento di dolori in età adulta.

    Occorre a questo punto aprire una piccola parentesi poiché spesso le scoliosi,a seconda della gravità, possono necessitare l’utilizzo di ortesi, quali corsetto o sforzesco (quello che una volta si conosceva come gesso). Dato che la discriminante per la necessità o meno dell’utilizzo di queste ortesi è il grado di scoliosi,ma non solo, vogliamo ricordare l’importanza di una corretta valutazione da parte di un fisiatra o di un ortopedico che stabilirà in base alla clinica e alla radiografia, la necessità o meno di corsetto che non è sempre indispensabile (men che meno per un atteggiamento scoliotico).

    Corsetto per Scoliosi

    Cos’è e a Cosa Serve?

    Un corsetto è appunto un’ortesi di materiale modellabile che viene ricavato da un’impronta,un calco preso direttamente sul paziente, a cui vengono poi applicate delle “spinte” (ovvero degli spessori), che hanno appunto il compito di “spingere” la colonna verso un allineamento corretto. Sempre a seconda dei casi il corsetto dovrà essere portato un certo numero di ore (fatta eccezione per uno sforzesco che verrà indossato sempre), che verranno poi modificate durante la crescita e dovrà esso stesso essere modificato e quindi rimodellato a seconda dei cambiamenti del corpo  per continuare a seguire uno sviluppo corretto della colonna.

    Per quanto portare il corsetto non sia mai piacevole,soprattutto in adolescenza, sia perché scomodo, sia perché sembra che gli altri vedano solo quello, i materiali utilizzati oggi per i corsetti sono leggeri e molto sottili per cui poco visibili e più pratici. Per questo motivo, ragazzi, niente paura, anche con magliette e felpe più aderenti, gli altri faranno molta più fatica a notare “quel coso”! Tuttavia, sarà sempre necessario superare i primi giorni di disagio per la sensazione di costrizione (soprattutto dopo aver mangiato o quando si è seduti) e per le famose spinte che al principio possono creare qualche dolore fastidioso ma passeggero. Superata però questa prima fase, il corsetto può diventare una seconda pelle di cui poi si sentirà la mancanza(difficile da credere, ma è così!).

    Il Corsetto per Scoliosi è sufficiente? Cosa Fare se non Serve?

    Il solo utilizzo del corsetto non sarà sufficiente però, infatti quest’ultimo supplisce all’azione dei muscoli che quindi si trovano a lavorare poco, di conseguenza perdono trofismo( quindi forza) e non sono più in grado di aiutare la colonna a mantenere durante la crescita e nel tempo (anche una volta tolto il corsetto), il corretto allineamento su tutti i piani. Inoltre l’utilizzo del corsetto tende ad appiattire le fisiologiche curve della colonna sul piano sagittale che, come abbiamo già detto, sono indispensabili per un corretto lavoro della colonna. Dopo un certo periodo di vita con corsetto inoltre, si è portati a considerare la colonna come un blocco unico, riducendone la libertà di movimento e la flessibilità Per queste ragioni è fondamentale, sia per le scoliosi che necessitano di corsetto, sia per quelle che non lo necessitano, eseguire una fisioterapia mirata con esercizi specifici studiati per ogni tipo di problema.

    Fisioterapia per Scoliosi: in cosa consiste?

    La fisioterapia viene strutturata con esercizi effettuati all’inizio individualmente perché ogni individuo ha una sua specificità e per permettere al paziente di concentrarsi sul proprio corpo e conoscerlo. Una volta che il paziente ha raggiunto un certo grado di consapevolezza di sé, saranno utili, anche dal punto di vista relazionale, esercizi in piccoli gruppi; in entrambi i casi ovviamente, gli esercizi saranno eseguiti sotto il controllo del fisioterapista. 

    Questi esercizi saranno mirati a ridurre lo squilibrio muscolare tra il lato concavo della colonna dove la muscolatura sarà più corta, e il lato convesso dove la muscolatura sarà più allungata. Ricordiamoci che i muscoli sono delle leve, dei tiranti, per cui più li obblighiamo a “tirare” dalla parte giusta, più la colonna crescerà o si manterrà allineata.