Linfodrenaggio

Linfodrenaggio

Linfodrenaggio

Che cos’è il Linfodrenaggio

Il linfodrenaggio, o massaggio linfatico, è una tecnica massoterapica che ha lo scopo di favorire il drenaggio della linfa.

La linfa è una sostanza prodotta dai capillari (formata da acqua, sali minerali e proteine), ha il compito di ripulire l’organismo dalle scorie (come cellule morte, tossine e liquidi in eccesso). Passando nei linfonodi si immette poi nel circolo sanguigno.

L’azione meccanica che caratterizza il linfodrenaggio manuale facilita il deflusso dei liquidi organici ristagnanti, è quindi indicata per favorire il riassorbimento di edemi (linfedemi) e gonfiori.

Come funziona

Il massaggio inizialmente viene praticato su una delle stazioni linfonodali per la fase di apertura; questo per far sì che il linfonodo sia pronto a ricevere la linfa.

In seguito, il terapista si sposta sulla zona interessata dal problema, il cui ristagno verrà veicolato verso la stazione aperta (per esempio se la problematica è rivolta agli arti inferiori, il linfodrenaggio alle gambe coinvolgerà prima la regione dei linfonodi inguinali).

Il massaggio linfodrenante non deve essere pesante, il paziente non deve percepire dolore durante le manovre (la cute non si deve arrossare dopo la seduta).

Per ottenere risultati duraturi è consigliato praticare sport e seguire una corretta alimentazione ricca di liquidi (acqua).

Quanto durano le sedute di Linfodrenaggio

In generale la durata del trattamento è legato al disturbo del paziente/patologia.

Ci si deve sottoporre a più trattamenti per ottenere risultati duraturi ed è necessario per il primo periodo sottoporsi a sedute frequenti (2/3 sedute alla settimana) che vengono gradualmente ridotte fino a raggiungere 2 sedute al mese.

La durata e la frequenza dei trattamenti possono variare a seconda della gravità e della risposta del paziente, generalmente ogni seduta dura un’ora da ripetersi per circa 10 sedute.

Metodologie di esecuzione

Questa tecnica viene usata in campo medico ed in campo estetico con varie metodologie, le principali sono:

  1. Metodo Vodder: nato in Francia negli anni ’30, si basa sul massaggio delicato e non invasivo che utilizza una pressione molto leggera per stimolare i vasi linfatici che si trovano appena sotto la pelle. Stimolando questi vasi più superficiali si ottiene il riempimento anche di quelli più profondi che trasportano la linfa verso il cuore per reimmetterla nel circolo sanguigno, sgonfiando la zona di stasi.
  2. Metodo Leuc: basato su manovre di richiamo e manovre di riassorbimento e protocolli da utilizzare a seconda del tipo di problematica. Nei casi gravi vengono utilizzati anche bendaggi.
  3. Trattamento specifico post mastectomia: le pazienti sottoposte a mastectomia sono a rischio di linfedema all’arto superiore, è per questo estremamente importante eseguire sedute di fisioterapia per prevenire e trattare questa problematica. Il fisioterapista utilizza tecniche di drenaggio linfatico manuale taping, guaine e bendaggi elastocompressivi, esercizi attivi e stretching, con il fine di diminuire e prevenire il gonfiore lungo l’arto superiore, intorno al cavo ascellare e alla cicatrice chirurgica.

I benefici del Linfodrenaggio

I benefici del massaggio linfodrenante sono numerosi:

  1. Antalgico (anti-dolorifico): stimola le cellule inibitorie del dolore così da eliminare la sensazione dolorifica.
  2. Immunologico: potenzia la resistenza alle infezioni, attivando i meccanismi di difesa.
  3. Tonificante: agisce sulla muscolatura liscia dei vasi sanguigni e linfatici i quali si contraggono più efficacemente stimolando una migliore circolazione capillare
  4. Drenante: elimina i liquidi stagnanti, potenziando la velocità del flusso.
  5. Rigenerante: migliorando il transito dei liquidi, permette l’irrorazione delle zone disastrate e malnutrite.
  6. Rilassante: prodotta dai movimenti lievi e delicati con cui viene praticato.
  7. Vegetativo: agendo sul sistema nervoso parasimpatico, permette un rilassamento della muscolatura.

Le controindicazioni

Il massaggio linfodrenante viene sconsigliato nei casi di:

  1. Flebiti e trombosi recenti;
  2. Insufficienza cardiaca;
  3. Alterazioni pressorie (ipo- e ipertensione);
  4. Tumori maligni;
  5. Asmatici e bronchiti acute;
  6. Malformazioni renali;
  7. Infiammazioni acute (batteriche);
  8. Le donne il ciclo mestruale.

La tecnica del linfodrenaggio è un metodo che richiede preparazione e conoscenza, un massaggio fatto male, potrebbe risultare non utile, addirittura dannoso ed è per questo che bisogna affidarsi a specialisti.

Altri usi del Linfodrenaggio

Il massaggio linfodrenante favorisce la cicatrizzazioni di ulcere e di piaghe dei pazienti diabetici.

È utilizzato nell’ambito della medicina estetica, in particolare per la cura del viso.

Consigliato a pazienti dopo interventi di chirurgia estetica (esempio: liposuzione).

Molte donne ricorrono al massaggio linfodrenante in gravidanza. È bene ricordare di evitare il linfodrenaggio nei primi tre mesi di gestione, superati i quali può essere indicato proprio per evitare il ristagno dei liquidi e stimolare il circolo linfatico.